A El Hierro non ci capiti: devi proprio volerci andare.
Complici i pochi collegamenti con l’Europa, e dunque la relativa difficoltà ad arrivarci, l’assenza delle classiche spiagge da sogno tipiche delle altre isole canarie e una scena del divertimento antico e silenzioso, El Hierro vanta un turismo parco, pacato e gentile fatto di persone in cerca di una meta alternativa per le proprie vacanze.
Tra i visitatori tipici dell’isola si contano soprattutto gli appassionati delle attività outdoor: camminatori, scuba divers, parapendisti e in generale tutti gli amanti della natura, del silenzio e della lentezza.
El Hierro e l’arte della lentezza
La prima cosa da fare tassativamente una volta atterrati all’aeroporto di Valverde è noleggiare un’auto: è solo così che El Hierro può essere visitata in lungo e in largo. I bus della Transhierro raggiungono infatti solo i luoghi principali, dimenticandosi completamente di tutta la parte alta dell’isola e degli angoli più remoti. Occorre una macchina, ad esempio, per raggiungere Malpaso, la cima più alta di El Hierro, così come altri luoghi simbolo dell’isola, come El Verodal, El Sabinar e gran parte dei charco.
Da quanto appena detto, si evince la regola n.1.
Regola #1 per visitare El Hierro: noleggia un’auto.
Una volta che hai un’auto su cui contare, puoi finalmente partire alla scoperta di El Hierro e di tutte le sue meraviglie.
Sappi che hai a disposizione solo tre pompe di benzina in tutta l’isola: una a Valverde, una a Frontera (Tigaday) e una a El Pinar. Tienine conto se decidi di avventurarti nelle parti più remote, come i boschi della Llania o la stradina che da Pozo de la Salud si arriccia lungo la costa occidentale portando a luoghi di interesse come il Meridiano Zero, il Faro de Orchilla, la spiaggia rossa di El Verodal, l’Ermita de Nuestra Señora de los Reyes e El Sabinar.
Anche in auto, comunque, alcuni di questi luoghi richiederanno un po’ di tempo per essere raggiunti, dal momento che si trovano alla fine di strade sterrate e percorsi tortuosi.
La cosa migliore è lasciare l’auto negli spiazzi appositi e percorrere gli ultimi tratti di strada a piedi. Così facendo, non solo preserverai le ruote e le sospensioni della tua macchina a noleggio, ma ti concederai tutto il tempo per immergerti nel silenzio e nei dettagli cangianti della natura di El Hierro.
Da quanto appena detto, si evince la regola n.2.
Regola #2 per visitare El Hierro: prenditela comoda.
Don’t rush, take it easy, slow down, relax. Insomma: fermati e goditi con la dovuta lentezza il paesaggio, che ne vale davvero la pena!
El Hierro va vissuta lenta, se hai fretta non è l’isola per te. La lentezza caratterizza non solo gli angoli più sperduti dell’isola, ma anche le città. Preparati, perché El Hierro non farà che punzecchiarti, costringendoti ad adeguarti ai ritmi rilassati dei suoi abitanti. Ti ritroverai almeno una volta ad attendere in fila in macchina che il guidatore davanti a te concluda la chiacchierata con l’amico che passava sul marciapiede (vietatissimo suonare il clacson!) o ad aspettare pazientemente che la cassiera del supermercato finisca di informarsi su tutti i figli e i nipoti del cliente che ti precede.
Cosa vedere a El Hierro in pochi giorni
Per chi come noi ama scoprire di un luogo non solo i suoi paesaggi ma anche l’anima, consigliamo di fermarsi a El Hierro almeno due settimane. Chi non ha vincoli di lavoro, oppure il lavoro se lo porta con sé, dovrebbe invece prendere seriamente in considerazione l’idea di restare un paio di mesi, così da avere abbastanza tempo per imparare un po’ di spagnolo e provare a immergersi nella vita popolare herreña, là dove riposa la vera ricchezza dell’isola.
Se però, come è più probabile, hai a disposizione solo pochi giorni per la tua vacanza a El Hierro, avrai comunque l’opportunità di esplorare il meglio dell’isola, vedere i suoi angoli più suggestivi e godere dei suoi incredibili microclimi, destreggiandoti tra coste vulcaniche e distese di muschio, piscine naturali e boschi di laurisilva, alberi sacri e decine di archi di roccia sospesi sull’Oceano.
Per non sprecare un solo minuto e assicurarti al contempo di non lasciare indietro nulla di irrinunciabile, ecco la lista essenziale dei posti imperdibili di El Hierro.
Nota: i luoghi citati sono tutti rigorosamente in ordine sparso, di preferenza e collocazione geografica.
Pozo de Las Calcosas
Una piccola baia chiusa da una parete verticale, una colata lavica che si infila direttamente nel mare e un villaggio (quasi) fantasma.
El Verodal
E chi lo ha detto che a El Hierro non ci sono spiagge? Nel profondo ovest, al termine di una piccola strada sterrata, svetta lei in tutta la sua bellezza: la spiaggia rosso-nera di El Verodal.
Hotelito- La Maceta (passeggiata)
L’Hotel più piccolo del mondo e le piscine naturali di La Maceta uniti da una passerella di legno che attraversa paesaggi primordiali.
El Sabinar
I ginepri (sabine) contorti di El Hierro, ovvero l’arte di piegarsi ma non spezzarsi.
Pineta di El Pinar
Se non avete mai visto una pineta bianconera è arrivato il momento! Questi pini non sono solo bellissimi, ma resistono anche al fuoco.
Foresta della Llania
El Hierro non è solo mare e fichi d’india: nella parte alta dell’isola gli alisei nutrono una natura rigogliosa, la cui punta di diamante sono le fiabesche foreste di laurisilva della Llania.
Mirador de La Peña
Uno dei gioielli dell’architetto canario Manrique, uno dei belvedere più spettacolari di El Hierro.
Tamaduste
Una piccola insenatura naturale circondata dalla roccia vulcanica, luogo di villeggiatura di El Hierro per eccellenza d’estate, paese quasi fantasma d’inverno.
Charco Manso
Archi naturali, acqua trasparente e la tradizionale abilità herreña di costruire in armonia con la natura: ecco a voi Charco Manso, una delle tre “pozze” balneabili di El Hierro.
El Mercadillo de Frontera
Cibo, riciclo, artigianato e spirito di comunità: il mercato domenicale di Tigaday è un appuntamento immancabile per chiunque voglia conoscere la vera El Hierro.