Scoprire El Hierro: andare per musei
Niente musei egizi e gallerie d’arte in questa parte del globo: i musei di El Hierro sono tutti a tema “natura”. Dai vulcani alla lucertola gigante fino ad arrivare ai puebli aborigeni, andare per musei a El Hierro significa addentrarsi nella sua storia, culturale e geologica, e gettare uno sguardo approfondito su tutti i dettagli che rendono quest’isola unica al mondo.
Il passaporto
I prezzi dei musei non sono sempre economici ma il cabildo (comune) offre la possibilità di acquistare un passaporto che con meno di 10 € consente di accedere a diverse attrazioni dell’isola.
I centri di interesse a cui si ha accesso muniti di passaporto sono:
- Mirador de la Peña
- Centro vulcanologico
- Garoé – Árbol Santo
- Centro de interpretacion de la Reserva de la Biosfera
- Lagartario
- Parque cultural de El Julan (solo museo, il tour è escluso)
- Centro Etnografico Casa de Las Quinteras
- Ecomuseo de Guinea (tubo vulcanico escluso, entrata 5 €)
- Centro de Interpretacion Geológica
Il passaporto ha un costo di 9.90 € (€ 4,90 per residenti e bambini < di 11 anni) e può essere acquistato, oltre che negli stessi musei, anche presso gli uffici turistici di Valverde e dell’aeroporto. Non scade, perciò se hai intenzione di visitare El Hierro a più riprese non farti sfuggire questa possibilità.
Musei di El Hierro
Centro de interpretación vulcanológico
Per un’isola che conta la bellezza di 1000 coni vulcanici un museo che narri la storia, l’evoluzione e le specifiche del fenomeno vulcanologico è un obbligo.
Il museo, che si trova lungo la strada che da El Pinar porta a La Restinga, offre un punto di vista approfondito sulla più recente attività vulcanologica delle Isole Canarie, quella che a cavallo tra il 2011 e il 2012 colpì l’isola portando all’evacuazione degli abitanti de La Restinga e che ebbe come effetti più eclatanti il crollo del turismo e la nascita di un vulcano sotterraneo, El Tagoro, che si erge a 88 metri di profondità nel Mar de Las Calmas, al largo de La Restinga.
Note
I padiglioni del museo sono due e il percorso che li collega si sviluppa, nemmeno a dirlo, su roccia lavica, quindi le infradito sarebbe meglio lasciarle a casa.
Dove: Hwy HI 4, La Restinga
Orari: lun-dom, 13.30-21.30
Parque cultural de El Julan
È in questo parco, Patrimonio dell’Unesco, che si trovano le principali testimonianze aborigene di El Hierro e alcuni tra i resti archeologici più interessanti di tutte le Isole Canarie. Per ammirarli occorre affidarsi agli ottimi tour organizzati dal centro visitatori del parco, disponibili in lingua spagnola, inglese e tedesca. Il tour conduce tra incisioni rupestri, grotte che un tempo davano riparo ai bimbaches e in tempi più recenti ai pastori herreñi e soprattutto all’affascinante collina di Tagoror, il luogo che un tempo ospitava le assemblee degli aborigeni.
I Bimbaches erano nomadi ma sembra che in questa zona si fermassero parecchi mesi, per via della vicinanza al mare e delle numerose conche presenti nel terreno dove raccoglievano l’acqua piovana.
La camminata dal centro al Tagoror dura circa un paio d’ore. La camminata è semplice e intervallata da alcuni stop per narrare la storia (interessantissima) di queste popolazioni e osservare i principali punti di interesse: le gorone (recinti circolari di pietra dove i pastori radunavano gli animali), una cueva (grotta) “rimodernata” e diverse incisioni aborigene sulle colate di pietra lavica. Nel parco ci sono anche altari sacrificali e grotte funerarie ma purtroppo non sono incluse nel tour.
Il tour è disponibile in tre modalità: andata e ritorno a piedi, andata a piedi e ritorno in jeep, andata e ritorno in jeep. Normalmente la più gettonata è la seconda (4 ore circa), a meno che non si abbiano particolari problemi fisici conviene scendere a piedi lentamente per godersi tutta la bellezza del paesaggio. Non sottovalutate l’impresa (o non sopravvalutate voi stessi) decidendo di effettuare anche il ritorno a piedi: la salita è costante e il sole implacabile, molti visitatori partono come carri armati e poi desistono strada facendo 😉
Dopo il piacevole rinfresco offerto dall’organizzazione a suon di ananas, formaggio herreño e un bicchiere di vino, prenditi il tempo di visitare l’interno del centro, dove si trova una mostra permanente sui Bimbaches e gli altri aborigeni delle altre isole canarie. Una volta fuori, anziché salire subito in macchina e ritornartene da dove sei venuto, rimani a contemplare l’incredibile spettacolo delle nubi che corrono velocissime prima di suicidarsi nel burrone.
Note Occorre prenotare il tour almeno un giorno prima.
Metti in preventivo circa 30-40 minuti per arrivare al centro partendo da Valverde, un po’ di più da Tigaday, perché la strada (spettacolare) è stretta, tortuosa e a fil di dirupo.
Porta con te crema solare, berretto, un k-way e acqua in abbondanza.
Dove: Carretera General de El Julan
Orari: museo lun-dom, 10-18. I tour a piedi partono alle 8 del mattino, quelli in fuoristrada alle 9. Occorre presentarsi al centro 15 minuti prima del tour.
Per prenotare: email: eljulan@gmail.com; tel: +34 922 554 109 (mar-dom, 10-18)
Costi: la visita al museo è gratuita per i possessori del passaporto, il tour invece costa 20 €, 15 per i residenti.
Garoé – Árbol Santo
Solo El Hierro può avere tra i suoi luoghi di interesse un albero! Ma la sorpresa cala di intensità all’istante quando si scopre che non è un albero qualunque, ma un albero magico, anzi di più: un albero alchimista!
Questo affascinante albero tutto storto che si trova nel centro dell’isola, a qualche chilometro da San Andrés, ha il talento comune a tutti gli alberi di catturare con le fronde l’acqua sospesa nell’aria e convogliarla nel terreno. La differenza è che in questa zona dell’isola gli alisei “cozzano” in continuazione con le montagne, creando poderose nuvole da cui Garoé succhia acqua a volontà attraverso le foglie, acqua che scende lungo i rami e lungo il tronco arrivando fino alle radici, che la concentrano nel suolo in grandi pozze verdi.
Un tempo perduto nel tempo queste pozze erano gli unici bacini da cui gli antichi abitanti potevano attingere acqua potabile. A rendere ancora più magico questo luogo sputato fuori dal tempo è la leggenda che lo avvolge. Quando i conquistadores approdarono sulla costa di El Hierro e decisero che quella rigogliosa terra vulcanica che segnava, gloriosa, il confine del mondo allora conosciuto poteva essere un buon posto per riposare le ossa, i Bimbaches nascosero il grande Garoé e la sua perpetua fonte vitale agli invasori, nell’intento di farli morire di sete. Lo stratagemma si rivelò ingegnoso ed efficace, almeno fino a quando l’amore, come spesso accade, ci mise lo zampino e Agarfa, giovane bimbache irretita nelle trame di un cuore che parlava andaluso, svelò la presenza del Grande Alchimista. E allora l’albero sacro, esposto al tocco di mani straniere senza rispetto che nulla sapevano della sottile magia con cui trasmutava il vento in pioggia, decise di togliersi la vita. Nel modo più epico, come si addice a un eroe: facendosi abbattere da una tempesta.
Nel minuscolo centro di accoglienza alcuni pannelli spiegano come avviene l’affascinante fenomeno delle piogge orizzontali.
Dove: lungo la Ruta del Agua (PR-EH 11)
Orari: lun-dom, 10-18 (in estate 10-19)
Ecomuseo de Guinea
Se oltre a scoprire le arti pittoriche dei Bimbaches e il modo in cui si abbeveravano in tempi sprovvisti di bacini idrici, vuoi capire anche come vivevano, è all’Ecomuseo de Guinea che devi andare.
L’ecomuseo altro non è che la ricostruzione accurata e suggestiva di un antico pueblo dove vivevano i Bimbaches dopo l’arrivo dei conquistadores (prima vivevano nelle grotte).
Addentrarsi tra i vicoli del villaggio e scoprire l’organizzazione di queste case basse (occhio alla testa!) costruite in nera pietra lavica è affascinante, anche grazie all’ottima guida del centro. Alcune abitazioni sono chiuse mentre altre possono essere visitate all’interno, dove sono ricostruiti gli ambienti originali con mobili e attrezzi tradizionali.
Nel tour è compresa anche la visita a un tubo vulcanico, il più grande visitabile di tutta El Hierro, con pagamento a parte di 5 €.
Dove: Calle General Las Puntas, Frontera, a pochi minuti di auto da Tigaday scendendo verso Punta Grande.
Orari: lun-ven, 9-14, 17-20 (in estate, tutti i giorni dalle 10 alle 20)
Info: 922555056
Lagartario
All’interno dell’Ecomuseo si trova anche il Lagartario, il centro di recupero della lucertola gigante di El Hierro, considerato il rettile più a rischio sopravvivenza di tutta Europa. A onor del vero bisogna dire che di gigante non c’è ormai molto, perché le vere lucertole giganti endemiche dell’isola, che si vocifera raggiungessero un metro e mezzo di lunghezza (!), furono spazzate via dall’appetito famelico degli aborigeni.
La Gallotia Simonyi, questo il pomposo nome scientifico della specie appartenente alla famiglia Lacertidae, era considerata ufficialmente estinta quando nel 1974 su segnalazione di un pastore se ne scoprirono per caso alcuni esemplari a Fuga de Gorreta e si decise di attivarsi per farli riprodurre in cattività.
Sebbene molto lontana dagli antichi splendori, anche la lucertola di oggi non scherza affatto in dimensioni, con i suoi 40 centimetri e poco più di lunghezza, di cui due terzi occupati dalla coda. Ad affascinare maggiormente però è l’aspetto rugoso e preistorico di questo essere vivente, testimone di come anche il passare del tempo talvolta sia costretto ad arrendersi.
Oggi nel centro sono presenti un centinaio di esemplari e alcuni vivono in stato di cattività nella Riserva integrale del Roque Chico de El Salmor (il monolito lavico che si vede al largo di Las Puntas, Frontera) a Risco De Tibataje, a Fuga De Gorreta e al Paso Del Pino.
Dove: Calle General Las Puntas, Frontera, a pochi minuti di auto da Tigaday scendendo verso Punta Grande.
Orari: lun-ven, 9-14, 17-20 (in estate, tutti i giorni dalle 10 alle 20)
Info: 922555056
Altri musei a El Hierro
Centro de Interpretación Geologica
Dove: El Pinar
Orari: mar-dom, 10-18
Centro de Interpretación del Geoparque
Dove: Strada per la Restinga
Orari: mar-dom, 10-18
Centro de Interpretación la Reserva de la Biosfera
Dove: Isora
Orari: mar-dom, 10-18
Centro etnografico Casa de Las Quinteras
Dove: Valverde
Orari: lun-sab, 9-15
Info: 922552026
Nota: Gli orari e i giorni di apertura possono subire variazioni a seconda della stagione.